JVLT
JVLT O14 MOTORBIKE non è solo una moto, né semplicemente un oggetto di arredo.
Nasce dalla collaborazione tra lo studio Joe Velluto e North East Custom che sinergicamente fanno incontrare due mondi apparentemente diversi, i quali si intrecciano fino a fondersi in ogni fase di questo progetto.
Questi due emisferi però, non sono poi così distanti come si è portati a pensare se stiamo parlando di NorthEastCustom.
NorthEastCustom è una realtà alla cui base troviamo due fratelli: Diego, designer, e Riccardo, meccanico. Questa duplice anima alla guida di quella che, oltre ad essere un’officina, è un luogo di grandi passioni e sogni, fa sì che i due fratelli affrontino questo mondo con un approccio che è molto più vicino al mondo del design piuttosto che a quello del custom inteso come pura personalizzazione.
Ogni moto da loro progettata e realizzata, è contraddistinta da una costante ricerca di forma e pulizia al fine di arrivare alla radice della moto stessa per scoprirne ed esaltarne le caratteristiche intrinseche, creando così ogni volta, un prodotto nuovo e unico.
Dopo l’incontro con Joe Velluto, la nascita di JVLT014 è stata quindi quasi naturale. Essa si pone come estremizzazione della filosofia e dell’approccio NorthEastCustom, celebrando l’unione di questi due mondi e delle loro anime: produzione e personalizzazione.
In questo progetto, il disegnare oggetti per una produzione in serie incontra l’unicità del custom, dove un oggetto normalmente prodotto in larga scala, viene smontato in tutte le sue parti, analizzando e reinterpretando ogni sua componente, per poi essere rimontato in veste assolutamente nuova e unica. Così come spesso accade nel mondo del design, si parla quindi di decostruzione, decontestualizzazione e ricontestualizzazione. E proprio la scelta di presentare JVLT014, un oggetto come la moto, durante la Milan Design Week si rifà a questo concetto.
La moto si ispira al mondo del mobile per diventare oggetto da ammirare e così congelare la sua natura mobile nell’immobile. Poichè la tecnica del custom ricerca le radici dell’oggetto preso in considerazione, si è guardato al mondo del mobile scomponendolo e ricercando le sue forme archetipe analizzandole nelle loro funzionalità.
Gli elementi componentistici della moto vengono quindi reinventati contaminandosi con quelli della casa. Ecco allora che il faro anteriore prende ispirazione dalle classiche lampade da tavolo, il serbatoio viene pensato come si penserebbe un contenitore di liquidi, con la sua forma in vetro e il tappo in sughero; la sella viene considerata seduta e si veste di legno curvato e lana cotta e al posto del contachilometri troviamo un pallottoliere, archetipo del contare.
Dal punto di vista tecnico, al fine di rendere il più lineare possibile la silhouette della motocicletta, nella parte posteriore sono state abbandonate le classiche sospensioni “doppie” e il telaio è stato ricostruito in modo tale da alloggiare un mono ammortizzatore. Il tutto viene ridotto all’osso, il sistema frenante è solo posteriore, le forcelle anteriori vengono abbassate.
La scelta dei materiali si distanzia largamente dai canoni classici della costruzione di una moto. Legno, vetro, sughero, feltro e pelle prendono il posto del metallo e della plastica e il tutto diventa più puro, meno industriale e porta con sé un sapore di artigianalità.
L’approccio all’utilizzo dei materiali è stato infatti scelto in base alle proprietà intrinseche del materiale stesso. La carenatura di legno ad esempio, non nasce dal pieno come per uno scultore, ma viene lavorata dalle mani del falegname Daniel Scarmin secondo la tecnica dell’incollaggio. Il serbatoio in vetro invece è stato soffiato dal mastro vetraio Massimo Lunardon.
Per quanto riguarda i colori, la scelta è ricaduta su colorazioni opache con nuance tipiche del design del mobile.
La motocicletta, normalmente simbolo di mobilità, che sfreccia veloce inebriando il pilota di un sapore di libertà, viene in JVLT014 resa immobile estremizzando la visione del custom e quindi della sua estetica.